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La famiglia Monarca a Sessa

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1700
Nel 1696, la famiglia Monarca veniva iscritta nel Sedile di S. Matteo, il più importante della città, come nobile. Secondo quanto riportato nel 1766 dal Vescovo di Sessa, Francesco Granata,  le famiglie nobili di Sessa si erano molto ridotte in numero, per estinzione od altro, e ne erano rimaste solo 21, tra cui quella Monarca. Parimenti si erano ridotti anche “I Sedili”, luoghi dedicati dove le famiglie nobili si riunivano periodicamente, e degli originari 4 Sedili, uno solo era rimasto, quello di S. Matteo.
L’appartenenza della famiglia al ceto nobile è fuori discussione. A solo titolo di esempio vedasi il Regio Dispaccio del 26 luglio 1781 con cui “Re Ferdinando IV di Napoli concede a Gaetano Monarca di Sessa, cadetto del Reggimento Real Italiano, il passaggio al Reggimento Reale di Puglia con godimento dell’anzianità dal 16 luglio 1775, quando iniziò a prestare servizio nel Reggimento Reale, avendo il cadetto presentato documenti comprovanti l’iscrizione della sua famiglia alla Nobiltà Generosa (di 1° Classe) sin dal 1535” (cfr. Archivio Nazionale di Stato, Napoli, Reali Dispacci, Vol. V, 1781-82).       
Molti Monarca ricoprirono nel corso del secolo la carica di sindaco a Sessa, a conferma del prestigio di cui godevano. Nel gennaio 1799, con l’avvento della Repubblica Partenopea, troviamo Gaetano Monarca tra i rappresentanti della municipalità di Sessa, Vincenzo e Marcello Monarca tra gli ufficiali della locale Guardia Civica.
1800
Gli sconvolgimenti seguiti al crollo della Repubblica Partenopea del maggio 1799 ed il ripristino del dominio dei Borbone, potrebbero aver impattato sulla famiglia, che comunque rivide un suo membro (Gaetano) sindaco della città nel 1818-1819. Come accadeva spesso, i cadetti delle famiglie nobili seguivano la carriera militare. Così avvenne per Gaetano (nipote del precedente) che divenne responsabile ("brigadiere") della Gendarmeria di Roccasecca (Frosinone), dando poi origine al ramo frusinate, o come suo fratello Ferdinando che lasciò Sessa per andare a Pizzo in Calabria come ufficiale della Guardia di Finanza, e che dette origine al ramo di Tropea. Altri Monarca invece restarono a Sessa. Negli anni 1889-90 anche Sessa ebbe un suo periodico politico-amministrativo , denominato "L'Ago", e un Monarca (Federico) ne fu Direttore Responsabile.  

Castello Ducale
Castello Ducale di Sessa